50mila case australiane diventeranno la più grande centrale elettrica del mondo

Lo Stato dell’Australia Meridionale ha annunciato un piano per dotare oltre 50 mila unità abitative di pannelli solari e accumulatori di energia, che insieme formeranno la più grande centrale elettrica "virtuale" del mondo. 





















Il progetto, iniziato con l’installazione degli impianti su circa mille case “pilota”, prevede l’impiego di pannelli solari da 5 chilowatt (kW) e una batteria Tesla Powerwall 2 da 13,5 chilowattora (kWh), installati gratuitamente e finanziati attraverso la vendita di elettricità. Secondo le previsioni, il costo dell’energia per famiglia diminuirà di 300 dollari australiani (190 euro) l’anno.

“Più energia rinnovabile significa più potere economico per tutti i cittadini. Il mio governo ha già realizzato il più grande accumulatore di energia al mondo, e ora creeremo la più grande centrale elettrica virtuale del mondo”, ha dichiarato Jay Weatherhill, capo del Governo dello stato federato dell’Australia del Sud. “Il nostro piano energetico dimostra che stiamo guidando il mondo delle energie rinnovabili”, ha detto. L’obiettivo del progetto sarà di unire tutte le abitazioni in un unico sistema integrato di produzione di energia, in modo che il flusso di corrente elettrica sia autoregolato virtualmente da un software in grado di stabilire autonomamente quando e in che misura servire l’abitazione o alimentare la rete. Il sistema, realizzato dall’azienda Tesla di Elon Musk, dovrebbe riuscire a ottimizzare gli sprechi tipici degli impianti fotovoltaici autonomi, che non dialogano con la rete e sono quindi meno efficienti.

Il cuore del progetto è la tecnologia di Tesla, la quale produce gli accumulatori di energia Powerwall. Grazie a queste grandi “batterie” a muro, è possibile conservare l’energia prodotta e alimentare la rete; il software che la gestisce è in grado di capire se c’è un blackout e quindi di rivolgere gli accumulatori istantaneamente verso le abitazioni. Negli ultimi tempi l’Australia Meridionale ha sofferto di mancanze di energia dovute a eventi climatici avversi: “Grazie a questa soluzione, fintanto che le batterie hanno carica, in caso di blackout, gli abitanti non se ne accorgerebbero neanche”, si legge nel sito del progetto. La costruzione dell’impianto, che ha richiesto uno stanziamento di 647 milioni di euro, dovrebbe essere terminata entro il 2020.
fonte: https://www.agi.it