Quale alternativa ai vecchi impianti di incenerimento?













Un'alternativa più moderna e meno impattante potrebbero essere le cosiddette "Fabbriche dei materiali". Le fabbriche dei materiali sono in grado, grazie a nuove tecnologie, di separare sempre più i rifiuti indifferenziati, permettendo di rigenerare nuovi materia. A questo proposito vi riporto una descrizione di questa tipologia di impianti che mi è stata fornita recentemente da Enzo Favoino della Scuola Agraria del Parco di Monza: «Un impianto di recupero di materia dal rifiuto residuo (RUR) è costituito da due sezioni parallele di trattamento: in una viene lavorata la frazione residua (sottovaglio) che contiene ancora componenti fermentescibili. Questa viene resa “inerte” attraverso un processo di “stabilizzazione” (del tutto analogo al compostaggio) in modo da minimizzarne gli impatti relativi alla collocazione a discarica. Nell’altra sezione (che tratta il sopravvallo) viene fatto invece il recupero dei materiali, attraverso una combinazione di varie separazioni sequenziali (ad esempio separatori balistici, magnetici, lettori ottici) analogamente a quanto avviene nelle piattaforme di selezione dei materiali da raccolta differenziata. E’ immediato accorgersi che un impianto di questo tipo, è perfettamente adattabile all'aumentare della raccolta differenziata: si aumenterà la lavorazione del rifiuto differenziato (compostaggio dell’organico e selezione delle frazioni CONAI) e si diminuirà parallelamente il trattamento del residuo, lavorando su diverse linee o diversi turni». 

Rete Nazionale dei Comitati Rifiuti Zero