Dopo aver capito cos'è e come funziona, ecco la seconda tappa
dell'approfondimento di Eco dalle Città sulla tariffazione puntuale dei
rifiuti. I casi di successo in Italia e Europa con uno sguardo
oltreoceano a San Francisco. Risponde Andrea Cappello (Esper, Ente di
Studio Per la Pianificazione Ecosostenibile dei Rifiuti)
Quali sono gli esempi italiani dove la tariffa puntuale è stata adottata con successo? E in Europa?
Oramai tutti conoscono il Comune di Ponte nelle Alpi che
ha primeggiato nelle classifiche di Legambiente negli ultimi rapporti
Comuni Ricicloni o il Comune di Capannori che per primo ha introdotto in
Italia l’uso di sacchetti dotati di transponder UHF abbinati alla
tariffazione puntuale con il supporto tecnico della ESPER. Recentemente
ha però destato parecchio interesse il caso del Comune di Parma
che è risulta attualmente il comune più grande d’Italia per ampiezza
demografica ad applicare la tariffazione puntuale con i suoi 190.000
abitanti. Infatti se tra i comuni medio piccoli la tariffazione puntuale
si sta diffondendo sempre più velocemente, soprattutto nel centro-Nord,
è nei comuni grandi e nelle grandi città che tale modello stenta ancora
a diffondersi rapidamente. A Parma è stato raggiunto il 72% di raccolta
differenziata già nei primi 6 mesi grazie all’introduzione della
tariffa puntuale. Contestualmente si è riusciti a limitare la produzione
complessiva del 6% circa. Trento con i suoi 120.000 abitanti dal
primo gennaio del 2013 applica la tariffazione puntuale e nel 2015 ha
superato l’80% di raccolta differenziata con una diminuzione del rifiuto
totale prodotto di circa il 10% dal 2013. Tra i consorzi di Comuni in
cui è stata adottato la tariffazione puntuale fin dal 2002 si devono
evidenziare i risultati conseguiti dal Consorzio Priula che conta
circa 550.000 abitanti complessivi nei 50 comuni serviti della
provincia di Treviso dove si raggiunge al 2014 l’85% di raccolta
differenziata con una riduzione del rifiuto residuo a soli 55-57
kg.ab.anno. Altre esperienze ormai consolidate e molto significative in
termini di riduzione del rifiuto del rifiuto residuo e di riduzione dei
costi del servizio sono quelle operate da ETRA SpA (75 Comuni per circa 600.000 abitanti nelle Province di Padova, Vicenza e Treviso), dal Consorzio Chierese dei Servizi (124.000 abitanti in Provincia di Torino) e dal Consorzio dei Navigli (circa 25.000 abitanti).
In Europa varie Agenzie nazionali per la protezione dell’Ambiente come l'Agence
de l'environnement et de la maîtrise de l'énergie (ADEME) in Francia,
la Agència de Residus de Catalunya in Spagna, l’Environmental Protection
Agency (EPA) in Irlanda hanno anche pubblicato delle linee guida
per gli Enti locali per agevolare l’introduzione della tariffazione
puntuale. Sulla base delle indicazioni emerse da alcuni di questi studi e
rapporti più recenti, le Agenzie di protezione ambientale dello Stato
Francese e di quello Irlandese hanno previsto con Legge parlamentare
(Loi Grenelle I e II in Francia, 2011) e con Circolare ministeriale
(Circolare WIR/09/04 in Irlanda, 2004) l’introduzione dell’obbligo per
gli Enti locali dell’applicazione di una parte variabile della tariffa
in applicazione del primo punto della gerarchia europea sulla gestione
dei rifiuti, così come introdotta dalla direttiva 98/2008 CE.
Nel contesto europeo, si tratta per lo più di una diffusione largamente estesa tra le municipalità degli Stati Membri del Nord Europa, in particolare in Danimarca, Belgio, Olanda o in Austria ed in Germania
dove il principio “chi inquina paga” è previsto nella Legge Federale e
viene prevalentemente applicato attraverso la previsione di sistemi e
tariffe calcolate in funzione della volumetria del contenitore scelto
(maggioritari) e della volumetria rapportata alla frequenza di
svuotamento (in crescita). Nei Paesi Bassi nel 2007 solo il 17,9% dei
comuni applicava delle tariffe variabili a rilevazione puntuale mentre
nel 2014 la percentuale di tali Comuni era arrivata al 40%. In Francia
al primo gennaio 2014 erano circa 150 i comuni, pari a 3,5 milioni di
abitanti, che avevano adottato la tariffazione puntuale, che in francese
si chiama la Redevance Incitative ma l’ADEME stima che al 2017 si
arriverà già a circa 6 milioni di utenti serviti con tale sistema. Nella
città di Vienna dove la gestione è pubblica dal 1974, il regime
tariffario di finanziamento della raccolta e del trattamento viene
introitato in funzione del costo della volumetria del contenitore
prescelto del rifiuto residuo e dalla frequenza di svuotamento. Questo
sistema è utilizzato anche a Berlino e Monaco di Baviera
dove si paga anche in funzione del rifiuto organico (Biotonne), mentre
la Città di Lipsia (530.000 abitanti) ha adottato anche una parte
variabile della tariffa legata al numero degli svuotamenti che la pone
tra le principali città europee in termini di grado di intercettazione
dei materiali raccolti da raccolta differenziata (213 kg/ab/anno) e
produzione pro-capite del residuo (149 kg/ab/anno) raggiungendo circa il
60% di raccolta differenziata al 2014.
Nell’ultimo decennio i sistemi “pay as you throw” si stanno diffondendo con una progressione sempre maggiore anche nel Sud Europa,
grazie allo sviluppo delle tecnologie legate alle radio-frequenze (RFId
o Transponder RFId) e ai sistemi di tracciabilità in genere che
permettono oltretutto non soltanto la contabilizzazione del rifiuto
prodotto durante la fase di raccolta ma sono fortemente utilizzati per
la razionalizzazione delle informazioni della flotta-mezzi e di tutte le
informazioni legate alla gestione (raccolta, impiantistica, personale,
etc.) andando ad integrare di fatto il gestionale con informazioni
dinamiche. Questa diffusione della tecnologia basata sui sistemi di
rilevazione ad onde radio passive ha fatto abbassare notevolmente i
costi dei singoli tag, tanto da rendere possibile anche l’utilizzo dei
tag sui sacchi a perdere come dimostrato a Capannori. Anche in Italia
nell’ottobre del 2013, il Ministero dell’Ambiente ha adottato il Programma Nazionale di Prevenzione dei Rifiuti in
cui si individua la necessità di attivare urgentemente “l’implementazione,
laddove i bacini di utenza e i sistemi di raccolta ne consentano una
razionale applicazione, dei meccanismi di tariffazione puntuale per il
conferimento dei rifiuti urbani (in funzione dei volumi o delle quantità
conferite)”.
Uno sguardo oltreoceano, a San Francisco.
Questa città è stata spesso usata come esempio per la strategia "Rifiuti
Zero": ma anche lì è stata adottata la tariffa puntuale?
San Francisco, come altre città dello Stato della California, fanno un po’ storia a sé per quanto riguarda l’adozione del principio pay as you throw.
Nello Stato della California infatti già dagli anni ‘20 alcune città
stabilirono che il miglior modo di gestione tariffaria del settore dei
rifiuti urbani era quello di introitare rispetto all’effettivo servizio
che veniva reso, esattamente come succedeva già per il servizio
dell’energia elettrica o quello dell’acqua. Tuttavia il sistema aveva il
grosso problema della gestione tariffaria nei grandi condomini e
complessi residenziali dove in effetti non veniva applicato il principio
“chi inquina paga” per singola utenza limitando notevolmente la forza
dell’incentivo economico in quanto a San Francisco circa il 70% dei
850.000 abitanti risiede in complessi condominiali. Soltanto
recentemente l’adozione di un sistema incentivante anche nei complessi
condominiali ha permesso all’incentivo economico di manifestare la
propria efficacia e di raggiungere e superare l’obbiettivo del
raggiungimento del 75% di raccolta differenziata entro il 2010 e di
puntare all’obiettivo di “Rifiuti Zero” entro il 2020.
La città di San Francisco fa pagare
tramite il gestore Recology una tariffa base mensile di 5,16$ a cui si
aggiunge una tariffa legata al comodato d’uso dei tre carrellati: 25,90 $
per il carrellato nero dedicato al rifiuto residuo non riclabile da 32
galloni (circa 120 litri) e soltanto 2,06 $ per gli altri due
contenitori carrellati da 32 galloni utilizzati rispettivamente per
l’organico e per tutte le frazioni secche riciclabili (vetro, carta e
cartoni, imballaggi in plastica). Se si sceglie un carrellato del
residuo più piccolo da 20 galloni (circa 80 litri) si pagano soltanto
16,19 $ mensili. Contestualmente per i condomini vige lo stesso sistema
tariffario sopra descritto con la possibilità di riduzioni tariffarie in
base alle volumetrie prescelte. Per il pagamento mensile ogni singolo
condominio pagherà in funzione alle volumetrie prescelte e potrà
scegliere delle frequenze maggiorate per esigenze particolari.
fonte: www.ecodallecitta.it