Sulla gestione rifiuti di buona parte dell'Umbria non c'è bisogno di
tante parole, in quest'ultimo periodo parlano già, e molto chiaramente, le
operazione della Guardia Forestale e gli atti del Prefetto. Una malagestione
che viene da lontano e che i cittadini avevano sospettato.
Allora quale momento migliore, se non questo, potrebbe suggerire un
cambio deciso nella gestione?
La base da cui partire è la riduzione dei rifiuti, ormai molti comuni,
più virtuosi di quelli umbri, hanno adottato la strategia Rifiuti Zero, che non
è un'utopia, come molti sedicenti ambientalisti affermavano, ma un progetto per
il futuro.
Intorno all'obiettivo “Riduzione” deve organizzarsi tutta la gestione
a cominciare dalla intoccabile economia degli imballaggi, che nessuno vuole
penalizzate quanto piuttosto riorientare.
E' chiaro che il soggetto che gestisce la raccolta rifiuti deve essere
lontano dal malaffare, per questo pensiamo che la società deve essere pubblica,
sul modello Contarina che, così ci
risulta, gli amministratori del comune di Perugia sono andati a visitare. Una
società pubblica e trasparente non correrebbe il rischio di avere un
amministratore delegato costretto alle dimissioni a seguito della interdittiva
antimafia e, soprattutto di avere un sostituto già rinviato a giudizio per
gestione illecita dello smaltimento rifiuti (come riporta oggi 12/11
Umbria24 http://www.umbria24.it/gesenu-i-soci-privati-indicano-un-nuovo-ad-e-indagato-in-calabria-per-gestione-illecita-di-rifiuti/378092.html)
Insomma chiediamo alla politica di non avere sudditanza verso il socio
privato e assumere posizioni coraggiose. Contare anche sulla capacità dei
cittadini di comprendere e sostenere le scelte coraggiose.
12 novembre 2015
COORDINAMENTO
REGIONALE UMBRIA RIFIUTI ZERO