Oslo ha, però, sviluppato anche un buon sistema di raccolta differenziata dei rifiuti e il “carburante” per gli inceneritori è troppo poco. Quindi oltre a bruciare i pericolosissimi rifiuti tossici e nocivi ora ci si rivolge al mercato estero per avere rifiuti da bruciare. Per questo Oslo importa immondizia dalla Gran Bretagna, ma anche dall’Irlanda e dalla Svezia. Negli ultimi anni, tuttavia, molte città del nord Europa, tra cui Stoccolma, hanno sviluppato tecniche simili, iniziando a fare concorrenza al mercato di importazione di rifiuti di Oslo. Secondo Mikkelsen ( ingegnere meccanico che durante l’ultimo anno è stato amministratore delegato dell’agenzia di Oslo che si occupa dell’incenerimento dei rifiuti) la soluzione potrebbe essere quella di valutare nuove opzioni, come i rifiuti provenienti dal mercato americano.
Ma il problema è sicuramente più grande se è vero, come è vero, che i nordeuropei producono solo 150 milioni di tonnellate di rifiuti indifferenziati all’anno, mentre i suoi inceneritori sono in grado di bruciarne 700 milioni.
Ed ora anche l’Italia con i suoi troppi inceneritori costruiti ed in costruzione sta cadendo in questa trappola.